Il rito dell&rsquo;apertura della bottiglia
Stappare una bottiglia pu&ograve; diventare un momento importante, quasi rituale, la celebrazione di un evento significativo, un successo. Ma se tanto rilevante pu&ograve; essere considerato il momento in cui si stappa, fondamentale &egrave; quello in cui il tappo viene messo.

Chi mette il tappo?
Il momento in cui la bottiglia viene chiusa con il tappo &egrave; fondamentale, poich&eacute; corrisponde a quello in cui tutto il lavoro che ha portato all&rsquo;ottenimento del liquido viene sigillato. Non basta produrre una buona sostanza ma, indipendentemente dalla tipologia, occorrer&agrave; preservare le sue caratteristiche e per farlo sar&agrave; necessario porre attenzione sia al momento del riempimento che a quello della tappatura. Se &egrave; vero che il tappo pu&ograve; essere apposto anche manualmente, farlo con un buon sistema automatizzato render&agrave; le cose non solo pi&ugrave; semplici da un punto di vista pratico e meno impegnativo in termini di manodera, ma anche migliori in termini di buona riuscita del bene, in quanto esistono dei sistemi di tappatura equipaggiati con attrezzature in grado di garantire il sottovuoto o l&rsquo;iniezione di gas inerte.

Cosa propone Quinti?
In Quinti offriamo varie soluzioni, tutte volte a facilitare il lavoro dell&rsquo;operatore e garantire risultati assicurati. Sia che si tratti di attrezzature a bordo macchina, sia nel caso del modello di macchina tappatrice a s&egrave; stante. Specificando che, mentre per le attrezzature in linea &egrave; possibile trovare la soluzione giusta per olio, vino, birra e spirits, nel caso della singola macchina questa &egrave; stata progettata esclusivamente per vino. Nello specifico: per olio viene proposto il sistema per tappatura a vite (compatibile anche con quello antiriempimento), per birra quello a corona, per spirits a T, a vite o stelvin, per vino a stelvin o raso e, in questo ultimo caso, sia nella macchina in linea, che in quella dedicata esclusivamente alla tappatura. &nbsp;Inoltre, nel caso del vino, c&rsquo;&egrave; la possibilit&agrave; di iniettare il gas durante la tappatura o di ricorrere al sistema sottovuoto, utile quando le bottiglie si ripongono orizzontalmente o quando sono sottoposte ad escursione termica. Mentre nel caso dell&rsquo;olio la tecnologia Quinti TDIO (Two Done In One) permette, sostituendo il twist tappo sull&rsquo;alimentatore e scegliendo da touchsceen la tipologia di tappo desiderata, di passare da vite ad antiriempimento. Infine la presenza di sensori appositi segnala l&rsquo;assenza del tappo, oltre all&rsquo;inserimento corretto o fuori fase.

Riassumendo
In questo articolo abbiamo visto che, durante il processo che porta la bottiglia ad essere pronta per essere immessa nel mercato, una fase importante &egrave; rappresentata dalla tappatura. Questa pu&ograve; avvenire manualmente o automaticamente, servendosi di tecnologie installate a bordo della linea o dedicate alla singola attivit&agrave;. In ogni caso, oltre ad offrire supporto in termini di forza lavoro impiegata e produttivit&agrave;, anche il prodotto stesso potr&agrave; beneficiare della presenza di determinate attrezzature, quali ad esempio quella per l&rsquo;insufflazione di gas o per il sottovuoto.

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Il sistema di tappatura automatizzato

L&rsquo;etichetta al momento giusto
E se la buona riuscita dell&rsquo;etichettatura fosse una questione di timing? &nbsp;

L&rsquo;etichettatura ha i suoi tempi?
Abbiamo gi&agrave; parlato dell&rsquo;importanza dell&rsquo;etichetta come biglietto da visita di una bottiglia, ma non abbiamo ancora parlato di quando e come apporla. Sappiamo che ne esistono vari tipi, fronte/retro, avvolgente, in carta spessa, plastificata, decorata a rilievo, liscia, pi&ugrave; o meno colorata, essenziale o ricca. Identificative di un brand o di un prodotto specifico, di un&rsquo;idea, o di una filosofia.

&nbsp;In base alla tipologia di etichetta e a seconda se l&rsquo;apposizione avviene in maniera automatizzata o manualmente cambia il modus operandi, ma non va dimenticato che, oltre a tali aspetti, anche il tipo di prodotto influenza il processo.

In generale nel caso di prodotti come vino ed olio l&rsquo;etichettatura pu&ograve; avvenire alla fine del processo di imbottigliamento, mentre nel caso di alcuni prodotti, come ad esempio la birra, occorre anticipare l&rsquo;etichettatura al momento che precede il riempimento. Infatti i prodotti gassati richiedono di essere imbottigliati a bassa temperatura, per fare si che non si generino problemi durante il riempimento, come l&rsquo;eccessiva creazione di schiuma. Pertanto prima di imbottigliare la birra o il prosecco, ad esempio, occorrer&agrave; essere certi che la loro temperatura sia piuttosto bassa. E proprio il fatto di essere in presenza di liquidi a bassa temperatura costringer&agrave; a considerare i tempi di etichettatura.

&Egrave; noto che: riempiendo un contenitore con un liquido freddo si forma quella che viene volgarmente chiamata condensa, quindi creandosi umidit&agrave; non si riesce ad attaccare nulla sulla bottiglia, motivo per cui l&rsquo;etichetta deve essere apposta prima del riempimento.

Cosa propone Quinti?
Una macchina Quinti &egrave; costituita da pi&ugrave; tecnologie in grado di soddisfare varie esigenze, fra cui anche quella di etichettare. L&rsquo;etichettatrice &egrave; presente in diversi modelli offerti (fa eccezione la linea GOLD, oltre a MIRROR e JACK specifiche per birra),pertanto che si tratti di macchine dedicate all&rsquo;olio o alla birra, piuttosto che al vino o agli spirits, acquistando una nostra macchina sar&agrave; possibile provvedere all&rsquo;etichettatura automatizzata.

Il processo, a seconda del tipo di liquido da trattare, avviene prima o dopo il riempimento e quindi l&rsquo;etichettatrice &egrave; posizionata in una stazione diversa, ma non per questo meno efficiente. Tutte le etichettatrici infatti sono state pensate per adattarsi alle varie necessit&agrave; dell&rsquo;utente, per bottiglie cilindriche, quadre o tronco-coniche, etichette autoadesive fronte/retro oppure avvolgenti, addirittura in casi specifici e con attrezzature ad hoc anche a girocollo o a cavaliere.

Riassumendo
In questo articolo abbiamo visto che le tecnologie per riuscire a semplificare il lavoro dell&rsquo;uomo devono necessariamente essere applicate tenendo in considerazione determinati elementi, diversamente si potrebbe correre il rischio che invece di semplificare si crei l&rsquo;effetto contrario, come nel caso dell&rsquo;etichettatrice per birra. Se infatti l&rsquo;etichetta fosse messa al momento sbagliato, ovvero dopo il riempimento, come solitamente accade per altri liquidi, questa non riuscirebbe a rimanere attaccata, per i motivi di cui abbiamo gi&agrave; detto sopra. Perci&ograve; ogni applicazione deve, necessariamente, essere sottoposta ad una valutazione complessiva prima di essere destinata al suo utilizzo, per poterne trarre beneficio.

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Birra: quando etichettare?

Riuscir&agrave; il consumatore a percepire tutte quelle sfumature che senti te quando lo assaggi per la prima volta? E tu le riconoscerai quando a casa preparerai la tua bruschetta con l&rsquo;olio nuovo?
Il riempimento in assenza di ossigeno permette di evitare quanto pi&ugrave; possibile l&rsquo;ingresso dell&rsquo;aria nella bottiglia, in questo modo si evitano le alterazioni organolettiche, perch&eacute; l&rsquo;aria si sa contiene ossigeno e l&rsquo;ossigeno tende ad ossidare il prodotto, alterandone il gusto.

Dettaglio riempimento olio

Per questo dovresti scegliere un imbottigliamento automatico con riempimento&nbsp; in assenza di ossigeno.

È possibile non alterare le caratteristiche organolettiche dell’olio?

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